martedì 30 giugno 2009

Liguria e clima (Convegno a Sanremo)

Si è svolto sabato 27 giugno, nella sala privé del Casinò di Sanremo, un Convegno sul tema “Liguria e Clima: il ponente ligure e l’andamento climatico”.

Al Convegno, hanno partecipato alcuni dei grandi nomi della metereologia (questo è il testo che ci ha mandato Wasp, che da buon meteorologo non sa come si scrive meteorologia) nazionale come il Dott. Guido Caroselli, giornalista ed ex climatologo della Rai ed il Dott. Andrea Giuliacci del centro Epson Meteo, che si occupa delle previsioni del tempo sulle reti Mediaset.



”Il convegno era mirato ad evidenziare, attraverso l’analisi di dati scientificamente raccolti, le caratteristiche meteoclimatiche della Liguria di Ponente e in particolare della Riviera dei Fiori - ha spiegato Lucio Carli, Presidente Assonautica Provinciale di Imperia.

“La favorevole collocazione geografica e l’apprezzabile qualità della vita del nostro territorio, - prosegue Carli - nonché il particolare microclima restano ancora oggi poco conosciuti al di fuori dei nostri confini. I media nazionali, non potendo analizzare le singole zone climatiche, anche per esigenze di tempo, diffondono informazioni che spesso limitano il flusso turistico, disincentivato così a mettersi in viaggio verso la nostra Provincia.

“L’incontro si pone tra i vari obiettivi quello di riposizionare le nostre realtà climatiche nei confronti di quelle nazionali, rilanciando un turismo non solo legato alla stagione balneare, ma ad un recupero di quella fascia di presenze, ormai persa e per cui era famosa la nostra Riviera, che abbracciava tutto l’arco dell’anno. Lo scopo di questo momento di riflessione è quello di creare una corretta diffusione scientifica rivolta a coloro che, sempre più numerosi, sono alla ricerca di luoghi in cui ritrovare una qualità della vita legata al rispetto della natura e dell’uomo”.


Questo il programma con la scaletta degli interventi

Moderatore: Dr. Tarcisio Mazzeo, Giornalista RAI
- Ore 09.30 - apertura del convegno con il dr.Lucio Carli, Presidente Assonautica Prov.le Imperia e dr. Alberto Ravecca, Commissario Camera di Commercio di Imperia;
- Ore 09.45 - Achille Pennellatore - Meteorologo Assonautica Prov.le Imperia e Portosole Sanremo
- Ore 10.00 - Dr. Guido Caroselli - Giornalista e Climatologo Rai 1
- Ore 10.30 - Dr. Andrea Giuliacci - Centro Epson Meteo
- Ore 11.00 - Coffee break
- Ore 11.15 - Andrea Corigliano - Associazione Ligure di Meteorologia “LIMET”
- Ore 11.45 - Dr. Daniele Laiosa - Associazione Ligure di Meteorologia “LIMET”
- Ore 12.15 - Stefano Menada - Meteonetwork Liguria
- Ore 13.00 - Buffet
- Ore 14.30 - Gabriele Gallo - Vice Presidente Meteonetwork Italia
- Ore 15.00 - Paolo Bonino Previsioni Meteo “Meteolive”
- Ore 15.30 - Dr. Stefano Gallino - Previsioni Centro Meteo Ideologico ARPAL Liguria
- Ore 16.00 - Gianfranco Meggiorin - Centro Meteo Navimeteo di Chiavari
- Ore 16.15 - Coffee Break
- Ore 16.30 - Dr. Nicola Podestà - Direttore Osservatorio Meteo-Sismico di Imperia
- Ore 17.00 - Achille Pennellatore - Servizio Meteo Assonautica di Imperia e Portosole Sanremo
- Ore 17.30 - Dibattito e interventi del pubblico
- Ore 18.15 - Conclusioni e saluti finali a cura del dr. Lucio Carli - Presidente Assonautica di Imperia

lunedì 29 giugno 2009

Elicotteri privi di contrassegni sorvolano pericolosamente a bassa quota Sanremo

REGOLAMENTO MARCHE DI NAZIONALITA' E DI IMMATRICOLAZIONE DEGLI AEROMOBILI CIVILI

Articolo 5

Posizionamento delle marche



Le marche di nazionalità e di immatricolazione devono essere dipinte sull'aeromobile oppure apposte con qualsiasi altro mezzo che assicuri un equivalente livello di integrità nel tempo. Le marche devono essere tenute pulite e visibili.

domenica 28 giugno 2009

Le mirabolanti imprese dell'armata Brancatopone

Non rientra nelle nostre priorità occuparci dei fiancheggiatori del sistema, ovvero dei disinformatori attivi sulla Rete, ma è doveroso aggiornare i nostri lettori sulle ultime "iniziative" di questi inqualificabili individui.

Questo post sarà impostato come una sorta di resoconto su quanto è accaduto in queste ultime settimane.

Cominciamo da Paolo Attivissimo. Egli si definisce orgogliosamente "giornalista", ma le sue azioni sono la vergogna per il vero giornalismo e, per aver più volte violato la deontologia professionale, dovrebbe essere radiato dall'albo, ammesso e non concesso che vi sia iscritto. Ma tant'è, ci accontentiamo di raccontarne le gloriose gesta.

Qualche settimana fa, abbiamo segnalato reiterate violazioni del copyright da parte di uno degli scagnozzi di Paolo Attivissimo, tale eSSSe, viscido personaggio che trascorre il tempo, tra un'attività e l'altra presso la Schindler Informatik, azienda elvetica di servizi, ricopiando pedissequamente i nostri articoli per riproporli sul suo blog, laddove i suoi "colleghi" possono insultarci senza alcun limite di decenza.

Divertitevi a trovare eSSSe...

La piattaforma Google Blogger, in caso di notifica di violazione di copyright, richiede che un'eventuale contronotifica venga eseguita da persona identificabile e che quindi colui che intende contrastare un'azione da parte degli amministratori, debba rilasciare i suoi.

Queste informazioni verranno visualizzate anche da chi richiede la rimozione dei contenuti copiati illecitamente. Ora, visto che eSSSe, nel puro "stile" del disinformatore, non può e non vuole essere identificato, ha chiesto aiuto al prode Attivissimo che, senza alcun problema, ha dichiarato il falso, eseguendo una contronotifica in cui egli si presenta come gestore del blog all'url strakerenemy.blogspot.com. Non solo, l'eroico Attivissimo dichiara che è lui ad avere tutti i diritti di copiare i nostri articoli, riportando una sola parte del disclaimer posto in cima a questa pagina, ovvero "E' INCORAGGIATA LA RIPRODUZIONE DEI CONTENUTI DI QUESTO BLOG, CITANDO LA FONTE ED IL LINK" e tralasciando, come è ovvio, la parte che recita: "NON SONO, INVECE, AUTORIZZATI I DISINFORMATORI".

Naturalmente, dato che i gestori di Google Blogger sono culo e camicia con certa gentaglia, hanno accettato la mendace contronotifica, senza eseguire alcuna verifica sul vero intestatario del blog (e quindi rilevando le false dichiarazioni di Paolo Attivissimo), né tenendo in considerazione le nostre osservazioni. Non ci aspettavamo di certo un comportamento diverso. Semmai ciò è una conferma di quanto avevamo scritto nell'articolo "Scie chimiche: organigramma delle istituzioni coinvolte e ruolo dei disinformatori" e nel relativo grafico, nel quale, è in bella vista Google.

Quanto avvenuto in questo episodio, di là dalla mancata chiusura del blog Strakerenemy (che di per sé non è un gran danno), gestito da eSSSe della Schindler e non da Attivissimo (il quale comunque coopera), dimostra quanto sia perfettamente possibile l'impunità, di fronte a reati penali, per gente come Paolo Attivissimo ed i suoi compagni di merende. Non bisoogna stupirsi, in quanto, sebbene Attivissimo non sia il giornalista che afferma di essere, sicuramente ha delle importanti aderenze per operare in questo modo disdicevole e contro ogni deontologia professionale, non da mesi, ma da anni.

Ciò precisato, è, però, emerso un dato forte, ovvero che Paolo Attivissimo, come scritto nell'articolo "Range finder, come si sono svolti i fatti" appartiene ad un gruppo coeso ed organizzato di disinformatori operanti sulla Rete 24 ore su 24, con l'unico scopo di tentare di contrastare le azioni di ricercatori e divulgatori. Molti attivisti ci confermano di essere pedinati e ci riferiscono circa azioni di ostruzionismo, boicottagio ed intimidazione, di vario genere e gravità.

Dunque costoro agiscono per conto di poteri forti e possono operare senza alcun limite e nella totale impunità.

E' un fatto che, nonostante sia stata sporta denuncia (presso la Polizia Postale di Imperia) nei confronti di determinate persone (ben identificabili dagli indirizzi IP I.N.P.S. ed I.N.P.D.A.P.), i disinformatori hanno proseguito tranquilli nelle loro attività di disturbo. L'unica differenza che abbiamo riscontrato, si badi bene dal giorno stesso della dettagliata denuncia (il 4 giugno 2009, alle ore 11:10), consiste nel fatto che da allora, uno di loro si connette per accedere al nostro blog con Vodafone, probabilmente per mezzo di un servizio U.M.T.S. Prudenza? Qualcuno ha avvertito il peyote di stare più attento?

Già... Il Peyote, alias CanarinoMannaro, radioamatore con nominativo IZ2CPT. Costui non aveva digerito tanto bene, evidentemente, certe nostre interferenze, così, alcune settimane fa, pensò bene di creare una mail tutta sua che è la seguente: rosario.marciano@email.it e cominciò ad inviare email di spam e minacce ad attivisti e conoscenti, spacciandosi per Rosario Marcianò. Nonostante la nostra segnalazione alla Polizia Postale, egli ha proseguito indisturbato ed è di pochi giorni fa la comunicazione dell'amico Marzio che ci ha mandato questa email. Risulta evidente lo scopo di tale gaglioffo, ovvero seminare discordia, inducendo amici ed attivisti a credere che il sottoscritto è una persona da cui guardarsi.

Il peyote, ovviamente, ha subito negato ogni addebito, accusando "[G.E.O.] - [Global Evil Organizzation]" e dichiarando di non conoscerlo nemmeno. Peccato che costui abbia dimenticato di avermi inviato questa email qualche settimana prima, usando sempre l'account di cui sopra (rosario.marciano@email.it) e firmandosi "ilpeyote" in fondo alla becera esclamazione tanto di moda tra questi idioti, ovvero "Puppa!".

E' anche vero che molti di questi sciagurati usano gli stessi I.S.P. di connessione. Alcuni di loro usano account diversi (vedi Wasp, ad esempio, che si logga anche come Leoniero, oppure Orsovolante, che divide la sua postazione con altri lestofanti), inoltre Ilpeyote è abituato ad azioni simili: ad esempio, qualche settimana addietro, ci inviò migliaia di mail di spam e si fermò solo quando seppe che queste venivano re-inoltrate al grande capo, Paolo Attivissimo.

In definitiva, formano una banda Bassotti e lo dimostrano in modo inequivocabile con l'ultima loro scaltra iniziativa. I disinformatori si sponsorizzano tramite Google Adsense che offre un servizio di pubblicità Pay-per-Click a costi che spaziano dai 50/70 centesimi sino ad arrivare ad 1 euro a click. Lo sponsor, con la seguente dicitura: "Scie chimiche: la verità" reindirizza al blog "Primo, secondo, terzo" e nella pagina, sulla destra, appare in bella vista, l'elenco dei blog spazzatura e tra questi, come è naturale, il blog di Attivissimo.

Ci chiediamo: "Chi paga"? E' palese che una campagna su Google, con i costi che implica, non può essere l'iniziativa di quattro gatti desiderosi di "verità sciacondensista", ma è più credibile che ciò sia il frutto di un progetto finanziato da chi coordina i disinformatori italiani.

Non è il caso che ci si soffermi su chi gestisce e finanzia Attivissimo ed i suoi paggi.


Fonte: Tanker Enemy

domenica 21 giugno 2009

Chemtrails: una pioggia tossica causa malattie in una cittadina dello stato di Washington (U.S.A.)

Nel mese di marzo del 2008, in seguito ad una serie di precipitazioni piovose sulle città della provincia di Imperia, si verificarono diverse richieste ai pronto soccorso per nausea, vomito, diarrea. In pratica, coloro che si erano bagnati sotto quelle solo apparentemente innocue piogge, si ritrovarono vittime di sintomi più o meno gravi. Che cosa era accaduto? Che cosa contenevano quelle piogge? Un fenomeno del tutto simile era occorso nel 1994, in una cittadina dello Stato di Washington, Oakville.

Pubblichiamo la traduzione del parlato tratto da un reportage televisivo del programma Unsolved mysteries: una puntata fu appunto dedicata al fenomeno della strana sostanza gelatinosa caduta, in seguito ad alcuni temporali. Per un inquadramento del tema, si legga Le cellule di Kerala ed i polimeri di ricaduta, 2009. Ringraziamo l’amico Mr X per la traduzione.



Nell’agosto del 1994 una sequenza bizzarra di eventi iniziò a verificarsi nella piccola città di Oakville (Washington). Delle gocce gelatinose, composte di materiale biologico, cominciarono a riversarsi su un’area di oltre 20 miglia quadrate durante un temporale. Ciò avvenne per ben sei volte durante il 1994 e continuò a succedere periodicamente, sino all’ultimo caso segnalato durante la terza settimana del giugno 1997.

Questi strani fenomeni atmosferici non erano, in linea di massima, conosciuti al di fuori di Oakville sino a quando, in un episodio di “Unsolved mysteries”, trasmissione presentata da Robert Stack ed andata in onda giovedì 8 maggio 1997, si approfondì l’argomento.



[TRASMISSIONE – VIDEO]

Introduzione – Robert Stack: “Cadde dal cielo per portare devastazione sulla terra. Sembra un film di fantascienza mostruoso, ma per il paese dello stato di Washington non ci fu alcun piacere nell’assistere ad un flagello ripetutosi più volte nel 1994. Per ben sei volte fummo colpiti da tale pioggia: dozzine di cittadini locali si ammalarono e molti animali domestici o di piccola taglia morirono”.

“Tutto accadde ad Oakville, Washington, un paese di 665 persone. Qui ad Oakville le nuvole coprono il cielo quasi ogni giorno, portando piogge sino a 275 giorni l’anno. Così, la mattina del 7 agosto 1994, quando cominciò a piovere a dirotto, nessuno si preoccupò particolarmente, sino a quando capirono che non si trattava di normale pioggia, ma di piccole gocce di gelatina appiccicosa. Se ne riversarono grandissime quantità su un territorio di 20 miglia quadrate e parve di assistere ad un cataclisma”.

Maurizio Gobeil (cittadino locale): “Io mi ammalai, mia moglie e mia figlia si ammalarono ed ogni persona che era stata qui si ammalò”.

Beverly Roberts (cittadino locale): “Moltissimi nell’intero paese ebbero un malanno simile all'influenza, ma si trattava di un'influenza piuttosto grave che si protraeva dalle sette settimane ai due o tre mesi”.

Robert Stack: “La polizia locale fu tra le prime istituzioni a dare notizia della sconcertante precipitazione. L’ufficiale David Lacey, alle 3 di notte, era di pattuglia con un amico, mentre il temporale aveva inizio”.

David Lacey (agente di polizia): “Avviammo il tergicristallo, ma il parabrezza cominciò ad imbrattarsi tanto da non poter più vedere. Ci guardammo l’un l’altro e pensammo che quella sostanza appiccicosa non potesse essere nulla di normale. Non ci troviamo in chissà quale luogo, dunque da dove arrivò quella sostanza?”.

Robert Stack: “L’ufficiale Lacey entrò in una stazione di benzina per ripulire il suo parabrezza. Come precauzione indossò un paio di guanti in lattice”.

David Lacey (agente di polizia): “La sostanza era molle: era come avere della gelatina tra le mani. Si poteva stringere tra le dita. Sapevamo bene che si trattava di qualcosa mai visto prima. Pensammo subito che non fosse nulla di naturale”.

Robert Stack: “Anche Dotty Hearn, cittadina locale, rimase sconcertata. Quando uscì quella mattina, nonostante il temporale fosse cessato, vide che quelle gocce gelatinose erano ovunque”.

Dotty Hearn (cittadina locale): “Sembrava grandine immobile sul legno e su ogni altra cosa, così andai a vedere e la toccai. Non era grandine. Era una sostanza gelatinosa”.

Robert Stack: “Dal pomeriggio di quel giorno l’ufficiale Lacey si ammalò inspiegabilmente”.

David Lacey (agente di polizia): “Giunsi al punto in cui mi era difficile respirare. Iniziai a pensare che, qualsiasi cosa fosse quella sostanza, mi aveva causato una brutta malattia, facendomi ammalare come mai successo prima, al punto da immobilizzarmi”.

Robert Stack: “Dall’altra parte del paese anche Dotty Hearn non si sentiva molto bene”.

Dotty Hearn (cittadina locale): “Cominciai a sentirmi stordita e ad avvertire dei capogiri. Pian piano peggiorai e, più passava il tempo, più avvertivo una forte nausea”.

Robert Stack: “Un’ora più tardi i figli di Dotty ritrovarono la loro madre sdraiata sul pavimento del bagno”.

Sunny Barclift: “Mia madre era pallida, aveva freddo ed era molto sudata. Stava vomitando, aveva forti vertigini e lamentava il fatto di avere problemi alla vista”.

Robert Stack: “Dotty trascorse tre giorni in ospedale. Lì le diagnosticarono "una grave infezione interna all’orecchio”.

Sunny: “Per qualche motivo, mentre stavamo per andar via, mi ricordai della sostanza e mi chiesi se forse questa avesse avuto qualche tipo di effetto su di lei. Perciò pensai subito di portare un campione di quel materiale gelatinoso all'ospedale”.

Robert Stack: “Un tecnico di laboratorio scoprì il primo indizio allarmante. La sostanza conteneva cellule di sangue umano, ma non si riuscì a stabilire esattamente che cosa fosse davvero. La sostanza viscosa fu prontamente spedita al Dipartimento della Salute dello Stato di Washington per ulteriori analisi”.

Mike McDowell (microbiologo, WSDH): “Era una sostanza molto uniforme. Non c'era nessuna struttura che potevamo vedere in modo chiaro usando un microscopio. La sottoposi a vari esami microbiologici e tentai di isolare i batteri”.

Robert Stack: “Mike McDowell scoprì che la sostanza si stava letteralmente collegando a due specie di batteri, uno dei quali si può ritrovare nel sistema digestivo umano”.

Sunny: “La considerazione iniziale fu che probabilmente si trattava di qualche rifiuto, materiale proveniente da un aereo di linea, ma l’ipotesi era da scartare, in quanto, secondo la regolamentazione della F.A.A. gli scarichi materiali degli aerei sono tinti di colore blu. Questa sostanza non era blu, ma trasparente come il cristallo”.

Robert Stack: “Le piogge gelatinose su Oakville ebbero luogo sei volte in un periodo di tre settimane. Molte persone si ammalarono e molti animali morirono dopo essere stati a contatto con queste gocce tossiche. Ma la natura della sostanza ed ogni possibile collegamento con il contagio, rimasero un mistero. Dotty portò un campione della sostanza ad un laboratorio di ricerca privato”.

Tim Davis (microbiologo, laboratori di Amtest): “Qui abbiamo il campione 128-76. Vidi ciò che considero una cellula eucariote, ovvero una cellula che ha un nucleo definibile e che è presente in più animali”.

Robert Stack: “Traduzione? La sostanza era viva. Com’era possibile che una simile sostanza vivente fosse arrivata da sola nelle nubi? Era inverosimile come la stessa sostanza. Inevitabilmente il sospetto fu diretto verso il mondo militare. L'Aeronautica militare negò di conoscere la sostanza nonché il coinvolgimento nella sua creazione o dispersione. Tuttavia cittadini locali non ne furono per niente convinti”.

Sunny: “Vedemmo un gran numero di aerei militari sorvolare questa zona prima di questo evento”.

Dotty: “Quasi ogni giorno vedevamo elicotteri neri volare a bassa quota. Pensammo anche alla possibilità di un loro coinvolgimento”.

Maurice: “Rilasciarono sostanze nell'aria ad ogni loro comparsa. Sono stati compiuti esperimenti su tutta questa area. Ci sono luoghi nei quali non si può andare”.

Robert Stack: "Parafrasando si tratta di guerra biologica. Tuttavia appare improbabile, se ricordiamo le severe restrizioni internazionali circa gli esperimenti con armi biologiche in aree popolate (ciò non corrisponde a verità, n.d.t.). Attualmente è impossibile stabilire che cosa fosse quella sostanza o da dove venisse. Sfortunatamente tutti i campioni di questa sostanza si sono persi e con essi sono stati vanificati altri possibili studi. Forse le risposte arriveranno un giorno non molto lontano, quando dal cielo cadranno nuovamente queste gocce gelatinose su qualche altra piccola comunità”.


AGGIORNAMENTO del 22 giugno 2009

Wasp ci riprova: sostituisce una delle foto incriminate con una che egli dice essere l'originale non "ritoccata", ma il software JPEGsnoop lo contraddice di nuovo.


Fonte: Tanker Enemy

giovedì 18 giugno 2009

Nel blu spennellato di blu

Esistono in Italia buffi personaggi che sembrano avere nella loro povera esistenza, un solo scopo: servire i loro padroni. Questi zelanti scribacchini, poiché hanno fallito miseramente nella vita, credono di avere successo nel campo della disinformazione. Essi quindi falsificano i dati e riscrivono la realtà a piacimento ma, se accusati di questa nefandezza, si offendono. Strano davvero il mondo in cui viviamo.

Un estroso meteorologo(?), già noto per le sue improbabili previsioni a base di "temporali di calore", di "innocue velature" e baggianate simili, si è voluto cimentare nell'arte di Apelle, ma i risultati sono stati penosi: sbavature, linee storte, campiture disomogenee. Non basta un pennello per essere artisti: le sue istantanee sono sciatte contraffazioni, falsi in technicolor, il cui carattere fittiziamente hollywoodiano stride con l'intento dichiarato nel suo tragicomico blog: "Ci tengo a precisare che io voglio far vedere il cielo di Sanremo, in tutta onestà, come effettivamente è: non come io vorrei che fosse o come quegli "scellerati" del terrazzino ce lo descrivono [...]

E' proprio lui: Wasp, il pennellatore che, orgoglioso del suo cognome e del suo strumento di comunicazione mediatica, maneggia il pennello anche per ritoccare le fotografie di scorci di Sanremo che egli spaccia per scatti originali. Per quale motivo un siffatto individuo manipola delle foto? Per un solo motivo dichiarato e cioè per dimostrare che a Sanremo non esiste alcuna manipolazione climatica ad opera di "aerei chimici", che il cielo è sempre blu intenso e che quindi i redattori di Tankerenemy mentono.

Chiunque viva a Sanremo da diversi anni ha potuto toccare con mano che le giornate non sono più quelle antecedenti al 2005, ma il pennello di Sanremo ha deciso che la realtà è un'altra... magari quella che gli hanno ordinato di mostrare e così il soldatino esegue. Peccato, però, che nel fotoritocco sia un vero fallimento. Peccato per lui (e per coloro che gli hanno consigliato di aprire il blog "Il cielo di sanremo") che le bugie hanno le gambe corte, in specialmodo quando a ripeterle è un incompetente maldestro.

Wasp si è ingegnato nell'eseguire una serie di scatti quasi quotidiani, sovrapponendo nella gran parte di essi un cielo talmente blu che non lo si vede nemmeno nei cartoni animati. Questi colori sono talmente luminosi e tersi da destare sospetti anche in persone che non hanno mai adoperato un programma di fotoritocco o magari visto il cielo di Sanremo dal 2005 ad oggi, bianco come vetro smerigliato o coperto da nuvole artificiali per la maggior parte dell'anno.

Ad una prima osservazione delle artistiche istantanee, si nota subito che queste non forniscono alcun dato exif, il che non depone certo a favore dell'autenticità del materiale. Appare anche strano che il "pennellatore wasp" cancelli le fotografie di volta in volta dalla sua macchina fotografica, tanto è vero che, ad ogni nuovo post, gli scatti ricominciano con il numero progressivo "001". Paura di lasciare tracce?

Analizzando i vari dagherrotipi, si nota che quasi tutti presentano le medesime anomalie, ovvero "migrazioni di colore" tra soggetto e sfondo, anomalie nella dimensione e forma dei pixel nei punti di contatto con gli sfondi rigorosamente blu, sbavature di cielo azzurro sui corpi solidi (si notino, ad esempio, la croce sul campanile del Duomo di Piazza San Siro, oppure gli ombrelloni e le sdraio sulla spiaggia).

Consiglieremmo a Wasp di cambiare mestiere o di dedicarsi all'ippica per evitare di rendersi oltremodo ridicolo. Già è sufficiente che armeggi con un pennello in televisione per recitare le veline dei militari. Non vada oltre: l'arte, persino quella dell'imitazione, è preclusa ai mestieranti.


Link ai falsi di Wasp.

Alcune foto, scattate dall'amico Pirata Pantani (queste hanno i dati exif), sono disponibili ai seguenti link:

Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4

Aggiornamento: Pare che wasp non l'abbia presa molto bene...




AGGIORNAMENTO del 19 giugno 2009

Grazie alla segnalazione di un amico (fg) che ringraziamo, abbiamo potuto verificare, attraverso l'uso di un software specifico (JPEGsnoop) l'assoluta non autenticità degli scatti di Wasp. Abbiamo, infatti, analizzato tutte le foto mostrate in questo articolo ed il tool (gratuito) ha sentenziato che il materiale mostrato dal pennellatore Wasp è stato senza alcun dubbio modificato.

Qui uno screenshot relativo ad una scansione. Chi avesse ancora delle perplessità può scaricare le fotografie e sottoporle a sua volta ad analisi.


Fonte: Tanker Enemy

domenica 14 giugno 2009

Nebbie artificiali

Confronto tra un cielo oscurato dalla nebbia chimica ed uno in fase di iniziale irrorazione chimica.Negli ultimi 12 mesi le tecniche di irrorazione chimico/biologica si sono intensificate e, nel contempo, sono state studiate nuove metodologie e nuovi composti per rendere sempre più dissimulati i sorvoli delle aviocisterne della morte. In parte, di tutto ciò sono involontari responsabili coloro che, segnalando il problema scie chimiche, hanno sempre puntato l'attenzione sul fatto che esse sono distinguibili da quelle di normale condensazione per la caratteristica unica di essere persistenti.



Sebbene i ricercatori indipendenti siano spesso ostracizzati, criticati, sbeffeggiati, sebbene si tenti in tutti i modi di ridurli al silenzio, parimenti le loro ricerche ed osservazioni vengono prese in seria considerazione, cosicché i tecnici al soldo degli avvelenatori hanno dovuto elaborare nuove strategie di aerosol, con l'obiettivo di rendere meno appariscenti le scie chimiche emesse dai tankers. Non è quindi più vero che le scie non persistenti sono scie di condensazione, non quelle, almeno, emesse a bassa quota e qui mi sembra che nessuno ci possa contraddire. Abbiamo dimostrato infinite volte e con diversi metodi che i velivoli impegnati nell'operazione copertura volano a quote basse.

La stessa N.A.S.A. riporta:

"Contrails are always made of ice particles, due to the very cold temperatures at high altitude."

"Contrails are man-made clouds that only form at very high altitudes (usually above 8 km) where the air is extremely cold (less than –40°C)."

"Contrails only form at very high altitudes (usually above 8 km) where the air is extremely cold (less than -40 degrees C) "

"Contrails are human-induced clouds that only form at very high altitudes (usually above 8 km - about 26,000 ft) where the air is extremely cold (less than -40 ºC). Because of this, contrails form not when an airplane is taking off or landing, but while it is at cruise altitude."

"Contrails form in the upper portion of the troposphere and in the lower stratosphere where jet aircraft normally fly, generally between about 8 and 12 km altitude (~26,000 to 39,000 feet)."

Ribadito come stanno le cose, arriviamo al punto. Quale strategia è maggiormente ora in uso durante le ore diurne? E' presto detto. All'alba riprendono i sorvoli, interrotti per un paio di ore, ad opera di velivoli che spargono a quote più basse del consueto la loro dose di veleno. Dai tankers vengono spruzzati composti che hanno brevissima persistenza. Questi elementi formano, nell'arco di trenta, quaranta minuti, una fitta nebbia di ricaduta, utile a nascondere il sorvolo delle aviocisterne che, nel resto della giornata, adoperano le classiche scie durevoli, quasi invisibili per un occhio allenato, figuriamoci per gli stolti cittadini impegnati nella farsa delle primarie. Il cielo, ormai ridotto ad una poltiglia biancastra, è ormai l'ambiente ideale per mimetizzare qualsiasi oggetto lo attraversi. I voli dei droni, teleguidati da un sistema di controllo globale, sono coordinati con le scansioni satellitari e gli avvelanatori hanno l'accortezza di non rendere disponibili fotografie da satellite che appaiano troppo compromettenti. Allorquando un satellite dovesse riprendere un'area intensamente irrorata in quelle ore, le sue scansioni non vengono rese pubbliche per tutta la giornata e sono in seguito sostituite con "toppe" appartenenti ad altre date di scansione. A volte sfugge qualcosa, ma queste "chicche" appaiono sempre più merce rara.

Una nota è d'obbligo: nelle ore notturne gli avvelenatori ricorrono alle classiche scie persistenti, delle quali, evidentemente, gli artefici delle operazioni non possono ancora, a quanto sembra, fare a meno. Di notte, infatti, il problema della dissimulazione non si pone minimamente.

Intanto i servizi di previsione meteorologica si adeguano ai tempi, per cui, dopoché i militari hanno acquisito l'informazione che la dicitura "Innocue velature nel cielo" risultava ormai sospetta, si è deciso di passare all'espressione "nebbie diffuse" (le previsioni del tempo sono gestite dai militari). Così abbiamo le nebbie sulla Riviera ligure, in Campania, in Puglia etc. Insomma, la classica nebbia della Val padana (quella vera delle prime ore del mattino) è divenuta caratteristica precipua di tutto lo stivale. Il problema è che quella fitta foschia non è dovuta all'umidità, peraltro più bassa del normale, grazie al bario irrorato, ma il risultato di agenti chimici diffusi a tonnellate in atmosfera. Sono metalli pesanti ed altri veleni che tutti noi stiamo respirando! Vi siete mai chiesti quale sia l'estensione di queste nebbie, nebbie chimiche, s'intende? Eccone uno spaventoso esempio.

Scansione Aeronet ISPRA (terra) del 13 ottobre 2007. Si noti la nebbia chimica estesa su gran parte dell'Italia nord occidentale.Scansione Aeronet ISPRA (terra) del 13 ottobre 2007. Si noti la nebbia chimica estesa su gran parte dell'Italia nord occidentale. Anche il 14 ottobre è stato un giorno da dimenticare.

Al di sopra di quel manto chimico i tankers possono proseguire indisturbati il loro lavoro di disseminazione forsennata di bario, alluminio, selenio, zolfo, torio, uranio, micoplasmi, smart dust, globuli rossi essiccati etc.


Avete per caso notato un aumento delle affezioni respiratorie?

Sanremo oscurata dalla nebbia artificiale.Sanremo in una giornata di scarsa irrorazione chimica.

martedì 9 giugno 2009

Danni alla vegetazione nell'entroterra di Sanremo: scie chimiche ed onde elettromagnetiche le cause principali

Da un recente sopralluogo nell'entroterra di Sanremo, abbiamo potuto constatare, a distanza di un solo anno, che i boschi costituiti, per lo più, da latifoglie (faggi e castagni), da conifere (pini e larici) risultano in condizioni vegetative assai precarie: molti esemplari che, indicativamente, per quanto attiene i larici, supera il 50 per cento, sono secchi o, nonostante una stagione primaverile mite ed irrorata da qualche pioggia, hanno perso quasi del tutto il loro manto verde, mentre le latifoglie non sono coperte di gemme, poiché solo su pochissimi rami spuntano dei germogli.

Declivi, fino allo scorso anno, ammantati di essenze vegetali e con un fitto sottobosco, ora sono brulli, scabri, ridotti a pietraie o a "lande lunari".



La terra è per lo più riarsa: le piogge cadute non sono, infatti, penetrate nel suolo, ma hanno dilavato l'humus di un terreno che ha patito un lungo periodo di siccità.

Suscita viva inquietudine anche la pressoché totale assenza di insetti (imenotteri, coleotteri, lepidotteri), di aracnidi e dei volatili (passeriformi, rapaci): non si ode più il cinguettio delle varie specie dell'avifauna, ma solo il sibilo del vento.

Contemporaneamente, abbiamo potuto notare che sono state installate decine di gigantesche antenne all'apparenza per la telefonia mobile, in realtà per il controllo mentale: sono state erette su crinali di monti, su cime e talora all'interno di tenute private, spesso in zone pressoché inaccessibili.

La grave situazione riscontrata è senza dubbio da collegare alla massiccia irrorazione chimico-biologica, vero flagello per la flora e la fauna, soprattutto nella regione compresa tra Liguria occidentale e Dipartimento delle Alpi Marittime. Si consideri che nei decenni passati non è mai stato rilevato un simile depauperamento del manto vegetale. E' vero che l'attività dei tankers è concentrata specialmente sui centri urbani affinché la popolazione sia lentamente avvelenata, ma i venti portano gli elementi chimici in ogni dove, anche a quote alte dove gli aerei della morte di solito non incrociano.

Non bisogna dimenticare che le radiazioni non ionizzanti emesse dalle varie antenne nocciono a piante ed animali, specialmente se sono emissioni potenti e continue. Poiché le radiazioni indeboliscono gli esseri viventi, essi diventano più vulnerabili agli attacchi di virus, batteri ed insetti nocivi: ciò spiega la moria di animali ed il seccarsi della vegetazione.
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