venerdì 23 settembre 2011

Boati a Roverino, frazione di Ventimiglia

Si ripetono in Liguria i misteriosi boati: nei giorni scorsi assordanti deflagrazioni sono state udite ad Arma di Taggia ed a Roverino, frazione di Ventimiglia.

Alcuni cittadini preoccupati hanno scritto alle redazioni dei quotidiani locali per segnalare il fenomeno e per chiedere delucidazioni sulle possibili cause, ma nessun ente o "esperto" si è premurato di rispondere. Un lettore di Sanremonews, forse un appartenente alla cricca dei negazionisti, ha tentato di rassicurare i cittadini, chiarendo che le deflagrazioni provengono dalla cava “bergamasca”. E’ una spiegazione che non convince per nulla: la cava è nei dintorni della frazione Bevera e non prossima a Roverino. Inoltre le detonazioni sono risuonate anche altrove, in una zona compresa tra Diano Marina ed il confine con la Francia, lontano da cave o cantieri per la costruzione di gallerie. Tra l’altro, per scavare i tunnel, da tempo non si impiegano più le mine, ma speciali macchinari (talpe) che sbriciolano le rocce.

Stando così le cose, si deve ipotizzare che gli strani fragori, frequenti pure negli Stati Uniti e per i quali non sono state mai fornite risposte plausibili, sono legati ad operazioni belliche o all’uso di tecnologie esotiche. Le scie chimiche, le emissioni elettromagnetiche, i continui voli di unità militari compongono un quadro il cui soggetto oltrepassa la più fervida immaginazione.


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domenica 11 settembre 2011

Antenna camuffata a Poggio, frazione di Sanremo

Qualcuno potrebbe pensare si tratti di una leggenda metroplitana, ma purtroppo non è così. Le società telefoniche o, meglio, i militari che gestiscono le radio-comunicazioni e varie operazioni strategiche sovente installano antenne dissimulate: nascosti nei campanili delle chiese oppure camuffati da crocifissi o da alberi, questi apparati si aggiungono a tutti gli altri che ormai spuntano in ogni dove. Sono completamente inutili le petizioni, le denunce, le proteste: nessuno è mai riuscito ad ottenere che gli impianti, ufficialmente destinati ad usi civili, fossero disinstallati.

Negli ultimi anni, due frazioni di Sanremo in particolare, Poggio e Coldirodi, sono state trafitte da antenne di ogni foggia e dimensione, in totale spregio della salute degli abitanti e – male minore, ma non lievissimo – del decoro urbano. Coldirodi è diventata una specie di selva dantesca! La posizione elevata delle frazioni sopra citate si presta all’installazione di apparati che irradiano i loro nocivi campi magnetici, coprendo una vasta area. Se si eseguisse un’analisi epidemiologica, si potrebbe instaurare una correlazione fra presenza di stazioni radio-base (o presunte tali) ed insorgenza di disturbi e malattie (soprattutto tumori) negli abitanti delle zone circonvicine. Disponiamo di dati empirici e testimonianze di personale sanitario in merito, ma gli enti “preposti” si occupano di tutto, fuorché della salubrità degli ambienti in cui i cittadini vivono, lavorano e trascorrono il tempo libero.

Recentemente presso Poggio, lungo la strada provinciale che conduce a Ceriana, è stata impiantata un’antenna mimetizzata da conifera finta: è un camuffamento maldestro, ma il mostro tecnologico, dotato anche di un amplificatore per le microonde, ubicato su un declivio, è sulla stessa linea prospettica di un pino sicché è difficile scorgerlo, se non si presta attenzione.

Che le compagnie telefoniche (o chi per loro) ricorrano a tali stratagemmi la dice lunga sul micidiale pericolo che le antenne costituiscono per gli esseri viventi. La dice lunga sui veri scopi dei banditi al potere.

Congratulazioni all’amministrazione sanremese che avalla questi ed altri crimini!

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- C. Penna, Antenne camufatte da crocifissi: le chiese collaborano attivamente all’inquinamento elettromagnetico, 2011


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