lunedì 7 febbraio 2011

Sanremo: Festival ed ospedali. Sempre di cessi si tratta

Fervono i preparativi per l'edizione 2011 del Festival di Sanremo: se la kermesse canora ci allieta solo per una settimana all'anno, ogni giorno o quasi nella "città dei fiori" si assiste al festival delle scie tossiche. Tuttavia, come fulgido esempio delle bellezze che impreziosiscono la cittadina ligure, abbiamo scelto qualche immagine della "stroke unit" all'interno dell'ospedale civico "Borea": tre posti letto per l'intera provincia di Imperia. E' una struttura di eccellenza tra zanzare in pieno inverno e macchinari fatiscenti: welcome to Sanremo!

Dedicato al disinformatore geologo Pier Luigi Torreggiani (alias Riosaeba alias gg).






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1 commenti:

Rosario Marcianò ha detto...

Stabilimento di Sanremo : Via Borea 56 Padiglione Castilo, terzo piano

Il reparto di Neurologia dell'Ospedale di Sanremo in provincia di Imperia, situato in Via Giovanni Borea 56, ha come Responsabile il Dott. Francesco Alberti e fa parte del Dipartimento Testa Collo diretto dal Dott. Carlo Serrati. Il reparto si occupa delle patologie del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico in regime di ricovero, di Day Hospital programmato a seguito di visita specialistica ed ambulatoriale, tramite visite neurologiche e tramite gli ambulatori di Neurosonologia e di Neurofiosiopatologia. Fanno parte dell'equipe medica i dottori Giovanna Baldassarre (responsabile Neurofisiopatologia), Luigi Peddone, Agnese Pisu, Enzo Sanzaro, Franco Traverso. Se desideri commentare, consigliare o recensire prestazioni specialistiche, dottori dell'equipe medica di reparto, punti di forza e punti deboli dell'unità sanitaria, errori medici e richiesta danni - rimborsi, racconta qui la tua storia e fai sapere agli altri lettori cosa ti è successo. Confrontati e scopri cosa ne pensano gli altri: l'opinione di ogni paziente è importante.



RESPONSABILI REPARTO

RESPONSABILE: DOTT. FRANCESCO ALBERTI
CAPO SALA: Sig. FILIPPO IERARDI


EQUIPE MEDICA

Dr.ssa Giovanna Baldassarre - Responsabile S. S. Dip. Neurofisiopatologia
Dott.ssa Francesca Cioli
Dott. Guido Marongiu
Dott. Luigi Peddone (in aspettativa)
Dott. Agnese Pisu
Dott. Enzo Sanzaro (in aspettativa)
Dott. Silvana Scolari
Dott. Franco Traverso



Mio padre è ricoverato il 29 ottobre nel reparto di Neurologia, in seguito ad un presunto aggravamento del Parkinson. Per eseguire degli esami, vengono somministrati anticoagulanti, benché i medici siano avvertiti che mio padre ha sofferto di ulcera duodenale melene, con il risultato che il giorno successivo al ricovero, a causa di un'emorragia, ha bisogno urgente di trasfusioni. Nei giorni successivi, gli vengono somministrati, all'insaputa dei parenti, degli psicofarmaci con ettetti devastanti: incapacità di parlare, sonnolenza, senso di stordimento, stato confusionale... Intanto, a causa della degenza che si protrae, senza l'uso di un materasso anti-decubito, mio padre comincia ad avere una lesione nella regione osso-sacrale, della quale veniamo a sapre solo in seguito. La permanenza nel reparto è poi contrassegnata da condizioni igieniche molto scadenti, da trascuratezza di quasi tutto il personale infermieristico e dalla totale incompetenza dei neurologi che, anni prima, avevano diagnosticato un Parkinson, mentre si trattava di un Glioblastoma multiforme di tipo 4, come acclarato in seguito dai medici del centro clinico Humanitas di Rozzano (MI). Per una visita "specialistica" mio padre viene portato a Pietra Ligure dove il medico si limita a dare un'occhiata da lontano al paziente sulla barella (nel corridoio): mio padre già accusa dolori lancinanti al coccige, dolori acuiti, durante il viaggio in ambulanza, dalla superficie dura della lettiga. Rimandato nel reparto, viene dimesso con una diagnosi errata di meningioma cranico e con una grave emorragia melene in corso di cui i familiari non vengono informati. Insomma, una permanenza allucinante sotto ogni profilo con orari di visita non rispettati, personale frettoloso e superficiale nella pulizia dei degenti, neurologi che sono solo in grado di somministare dannosi psicofarmaci, degenti completamente abbandonati a sé stessi durante la notte, medici avari di informazioni, pasti immangiabili...

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